7 COSE DA VEDERE A PIACENZA.

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by Hertz - 25 October 2019

Piacenza si trova lungo la Via Francigena, al confine tra la Lombardia e l’Emilia-Romagna, dove il fiume Po e il Trebbia s’incontrano. Forse per questo è considerata una città di passaggio, tanto che persino Leonardo nel suo Codice Atlantico scriveva: “Piacenza è terra di passo.” E in effetti da qui ne sono passati tanti di pellegrini, Papi, principi, avventurieri, poeti, santi e templari. Diciamo che, manchi solo tu! Il nostro consiglio è di noleggiare un’auto a Parma o a Piacenza e percorrere uno degli splendidi itinerari che attraversano, curva dopo curva, i Colli Padani e Piacentini. Goditi il viaggio, in mezzo a una natura rigogliosa che con i suoi colori vivaci racconta l’arrivo dell’autunno.Cosa vedere una volta arrivati a Piacenza? Ecco i nostri suggerimenti.

Palazzo Farnese

Tra le cose da vedere a Piacenza, non può mancare Palazzo Farnese: la residenza della famiglia che guidò questa città durante il Rinascimento. Il Palazzo ha cambiato più volte destinazione d’uso, da corte a fortezza difensiva, a caserma militare. Oggi ospita il Museo Archeologico, il Museo delle Carrozze, il Museo del Risorgimento, la Pinacoteca, la Cappella Ducale e l’Archivio di Stato. Come inizio niente male no?

Il Duomo 

Se preferisci invece, puoi iniziare la tua visita dal Duomo. La prima cosa che noterai è la sua strana facciata bicolore, parte in arenaria e parte in marmo rosa veronese. Entra da uno dei portoni risalenti al 1100 e affacciati sulla navata centrale, dove le formelle infisse su alcuni dei pilastri principali celebrano le corporazioni artigiane che l’hanno costruita. Suggestivo anche il Campanile, del 1333, su cui svetta un angelo segnavento. Per non parlare della straordinaria cupola, affrescata dal Guercino.


Piazza dei Cavalli

Siamo sicuri che durante la tua visita al Duomo sei salito in cima per ammirare la cupola da vicino. Ecco, la strada tutta dritta davanti a te, che di sicuro hai visto affacciandoti dall’alto, è la famosa “Stra Drita”, ovvero via XX Settembre, che una volta si chiamava via degli Orefici. Dove porta? Scoprilo tu, passeggiando tra negozi e boutique alla moda fino al centro storico di Piacenza: piazza dei Cavalli.  Il nome deriva dalle due statue equestri dei Farnese, realizzate da Francesco Mochi: da quasi 400 anni fanno da guardia al Gotico, un magnifico palazzo interamente in cotto e marmo, rimasto però incompiuto. 

Le chiese di Sant’Antonino e San Savino

La tua passeggiata piacentina può continuare alla scoperta delle tante chiese disseminate nel centro storico. Lasciati alle spalle via XX Settembre e corso Garibaldi e perditi fra le case e i tanti palazzi aristocratici che si susseguono uno dopo l’altro, fino a raggiungere Sant’Antonino. Costruita in mattoni, è tra le più antiche della città e ha decisamente una forma inconsueta. Il transetto, infatti, è preceduto da un pronao altissimo, così alto da essere stato chiamato “Il Paradiso”. A San Savino, invece, non perderti per la cripta, che si illumina automaticamente una volta scesi i primi gradini. Quindi, non lasciarti scoraggiare dal buio, perché in pochi istanti potrai ammirare i bellissimi capitelli romanici che circondano la navata, così come il mosaico pavimentale che rappresenta i mesi, i segni zodiacali e i lavori agricoli.

Il Teatro Municipale

Si trova nella piazza antistante la Basilica di Sant’Antonino ed è una di quei posti da vedere assolutamente. Perché? Prima di tutto perché è il primo teatro ad essere stato costruito in Emilia, dall’architetto Lotario Tomba nel 1804. Poi perché fu definito da Stendhal come “il teatro più bello d’Italia” per via dei meravigliosi affreschi e del prezioso fondale che impreziosiscono gli interni. Come se non bastasse, al suo interno si trova ancora il sipario in velluto amaranto dell’Ottocento che ancora oggi viene aperto e chiuso a mano. Merita di essere visto, no?

La Galleria Ricci Oddi

Se a chiese, palazzi e teatri preferisci i musei, allora ti ricordiamo che a Piacenza ce ne sono davvero tanti. Ma se devi proprio scegliere un solo luogo da visitare, non perderti la Galleria d’arte moderna Ricci Oddi. Perché è uno di quei piccoli tesori di provincia dove, una volta tornati a casa, si ha voglia di indirizzare gli amici. La storia è quella del gentiluomo piacentino Giuseppe Ricci Oddi, che ai primi del Novecento acquistò una serie di dipinti e di sculture realizzati da suoi contemporanei, diventando uno dei collezionisti italiani più stimati e riveriti. Ricci Oddi non era un esperto di storia dell’arte, ma grazie al suo amore per le cose belle riuscì ad accumulare una serie incredibile di capolavori. Finché a un certo punto, decise di donare tutto alla sua città. Si fece assegnare un terreno e a sue spese vi fece costruire un edificio da un amico architetto: nel 1937 inaugurò la Galleria come l’aveva sognata. Lo stesso edificio e la stessa Galleria che puoi ammirare ancora oggi, immerso in un ambiente d’altri tempi, dove la luce naturale penetra dall’alto illuminando opere di Hayez, Fattori, Boccioni e molti altri.

Il nostro ultimo consiglio? In realtà sono due.

Il primo è di assaggiare le delizie culinarie della città. Giusto per farti venire l’acquolina, devi sapere che Piacenza è l’unica provincia in Europa ad avere ben tre salumi DOP: salame, coppa e pancetta, da gustare insieme a una fetta di Provolone Valpadana o di Grana Padano. Tipicamente piacentini sono anche i Busslanein e i Turtlitt, biscotti locali allo zucchero e ripieni di mostarda, che puoi accompagnare con il Bargnolino, un digestivo a base di bacche di prugnolo.
Se invece preferisci saziare la tua voglia di esplorare e conoscere, risali in auto e vai alla scoperta dei dintorni, belli e ancora ricchi di natura. Qualche dritta: Bobbio con il suo ponte sul Trebbia, Castell’Arquato con la sua perfetta scenografia medievale, il piccolo castello cinto da mura di Vigoleno.

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