#GOVIAHERTZ in Campania, tra 100 tipi di Pasta e molto altro

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by Hertz - 19 July 2017

La sveglia è già suonata... si riparte con Hertz, direzione Campania! 

Da amanti della nostra dieta mediterranea, non potevamo non iniziare il tour sulle strade del gusto, in Campania, in una delle fabbriche di pasta più famose di questa regione: la fabbrica della pasta di Gragnano. 

 

 

La fabbrica appartiene da generazioni alla famiglia Moccia. Nel corso del tempo però, come tante altre fabbriche italiane, ha riscontrato alcuni problemi che hanno costretto i proprietari a chiuderla, ma nel 2006 è stata riaperta la fabbrica attuale, che con tecniche modernissime continua una produzione totalmente artigianale. 

Per produrre la pasta, vengono utilizzati due prodotti: la semola di grano duro pugliese, per la precisione di Altamura, e l'acqua fresca proveniente dalla sorgente di Gragnano. 

La semola viene conservata in enormi silos di tela, che consentono la traspirazione evitando il formarsi di grumi e muffe. 

 

 

Una delle caratteristiche più importanti di questa pasta è la porosità, la trafilatura della pasta infatti avviene grazie al bronzo, un materiale nobile, che la rende ruvida e appunto porosa, in grado di trattenere il sugo. 

Nella fabbrica di Gragnano sono presenti 22 forni, stazionati su 40 gradi con controllo costante dell'umidità, che costruiscono le celle di asciugatura, nelle quali ogni giorno vengono trattati almeno 200kg di pasta. L'asciugatura è una fase importantissima per un pastificio artigianale, dura dalle 48 alle 52 ore e solo dopo si può passare alla fase finale: il confezionamento. 

Quest’ultimo avviene in tre modi differenti: automatico, per la pasta corta, semiautomatico, per la pasta lunga come gli spaghetti e infine totalmente manuale, per la pasta più fragile come le lasagne. 

Ogni giorno vengono prodotti e confezionati circa un migliaio di pacchi di pasta, destinati al mercato italiano ed estero. 

Non potevamo non acquistare, a conclusione della visita, alcuni degli oltre 100 tipi di pasta presenti in questa fabbrica, che vanta inoltre il merito di essere stata la prima a produrre pasta artigianale per celiaci in un edificio dislocato dal principale per evitare contaminazioni.  

 

 

Scendendo con la nostra 500X 4x4, tra le strette stradine di Gragnano, una delle poche città prive di ferrovia nel 2017, ci dirigiamo verso Napoli. 

 

 

Napoli è da sempre una città ricca di colori, tradizioni, sapori e odori. 

Passeggiando tra le vie di questa città è impossibile non avere fame, ad ogni angolo c'è un negozietto che, attingendo da antichissime tradizioni culinarie, allieta il palato dei turisti. 

Per pranzo quindi, abbiamo deciso di assaporare la così detta Pizza Fritta, inventata da una delle famiglie napoletane più famose in città, la famiglia Sorbillo.  

Una ricetta che si tramanda da dopo la seconda guerra mondiale, come sorella più povera della pizza napoletana tradizionale, divenuta troppo costosa sia da produrre che da vendere; la pizza fritta consiste in un impasto riempito con ricotta e provola di bufala, pepe e pomodoro, alcune varianti includono anche salame, prosciutto cotto o piccole polpettine. 

Un'esplosione di sapori, tutti originari della cucina Campana!

 

 

Solitamente quando si pensa ai dolci tipici della cucina Campana, ci vengono in mente babà e pastiera, ma non sono gli unici... i fiocchi di neve sono delle soffici brioscine, inventate nel lontano 1920 dalla famiglia Poppella, ripiene di crema pasticcera mista a panna montata con un leggero sentore di vaniglia, oppure di cioccolato o di pistacchio. 

 

 

Di ricette sul web c'è ne sono tantissime, ma quella originale della pasticceria Poppella è un vero segreto, a noi non resta che assaporarle e provare ad indovinare gli ingredienti che le compongono.

Loro simpaticamente, affermano che i fiocchi di neve si "sciolgono" dopo 12/36 ore (ad indicare il tempo massimo di conservazione), ma nel nostro caso sono durati giusto il tempo di qualche foto