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In tutto sono 90 le compagnie aeree che usano l’aeroporto internazionale John F. Kennedy, il celebre JFK di New York; scalo che ha ben 4 piste sulle quali atterrano e decollano più di 55 milioni di passeggeri ogni anno.
Quando sbarcate, insomma, preparatevi a sentir parlare decine di lingue provenienti da ogni angolo del mondo, perché questa è una delle principali vie d’accesso agli Stati Uniti. È anche il più grande scalo dello stato di New York, la cui realizzazione iniziò negli anni ’40 e da cui partono anche molti voli interni per i collegamenti con il resto dello stato americano.
Ma se non dovete spostarvi di migliaia di chilometri, ma solo di qualche centinaia, allora rivolgetevi alla nostra agenzia: non potevamo di certo mancare da uno degli aeroporti principali del mondo.
Ogni terminal, nell’area degli arrivi e in genere vicino al nastro trasportatore dei bagagli, ha o una nostra postazione per il noleggio auto, o un telefono di cortesia per poterci contattare.
È l’aeroporto JFK di New York per antonomasia ed il suo proprietario è proprio la City, ma dal cuore di Manhattan il JFK dista una trentina di chilometri. Se atterrate qui e prendete un’auto a noleggio, allora molto probabilmente dovrete raggiungere uno dei quartieri di New York City, magari perché siete in viaggio per lavoro o in luna di miele.
Il JFK si trova nella parte meridionale del Queens, una delle circoscrizioni di New York, più precisamente su Long Island. Per arrivare a Manhattan dovrete percorrere circa un’ora di strada, sempre che non ci sia traffico, e qui il traffico è sempre molto sostenuto a ogni ora della giornata. Usciti dallo scalo, imboccate la Interstate 678, cioè la Van Wyck Expressway.
Vi porterà sulla Gran Central Parkway, su cui costeggerete il Flushing Meadows Corona Park e l’aeroporto La Guardia. Arrivati sul Robert F. Kennedy Bridge, lo skyline di Manhattan si staglierà alla vostra sinistra. Arriverete ad Harlem, e da qui potrete addentrarvi nell’intricata griglia di street e avenue.
Per arrivare nel quartiere di Brooklyn, invece, dovrete percorrere i circa 30-40 chilometri che lo separano dall’aeroporto. Vi si arriva in una mezz’ora di viaggio senza traffico, e senza bisogno di entrare in autostrada.
Ricordate, poi, che guidare in questa zona degli Stati Uniti può essere impegnativo, perché la strada non è mai libera, il traffico è sempre intenso. Allacciate sempre le cinture di sicurezza e rispettate religiosamente i limiti di velocità: le multe possono essere molto salate.
E quando parcheggiate (non è sempre semplice trovare un parcheggio, mettete in conto di dover ricorrere alla sosta a pagamento) ricordatevi di rimanere ad almeno 5 metri di distanza da idranti e strisce pedonali.
Siete atterrati al JFK, che già di per sé è un’esperienza unica, soprattutto se dopo il tramonto e siete riusciti ad ammirare tutta New York illuminata anche dalle strisce gialle e rosse formate dai fari delle auto che riempiono le strade anche di notte.
Uno scalo che è un punto di partenza strategico per raggiungere i 5 borough, i distretti in cui è divisa New York, e che a loro volta sono suddivisi in diversi quartieri.
Cominciamo da Manhattan, il cuore della “Big Apple”. Il consiglio è di dividerla in zone, prima di cominciare ad esplorarla: Lower Manhattan a sud, e poi salendo Midtown e Uptown per esempio.
Nella prima ci sono Wall Street, con il palazzo della borsa ed il famoso toro simbolo di quando le azioni salgono (lo potrete intravedere tra l’orda di turisti che si fanno fare una foto ricordo).
Dal vicino Battery Park potrete prendere il traghetto che porta alla Statua della libertà e poi a Ellis Island, dove il Museo dell’immigrazione ricorda i milioni di migranti che hanno contribuito a popolare nei decenni il suolo americano.
Prima di spostarvi a nord fate tappa a Ground Zero per ricordare le vittime dell’11 settembre. A Midtown ci sono l’Empire State Building, la Public Library, Times Square; e ancora il Madison Square Garden ed il Rockfeller Center. Insomma i simboli della città.
Lo scenario cambia una volta arrivati in Uptown: dopo esservi riposati a Central Park, potrete ammirare il lusso dei palazzi e l’arte di livello mondiale dei musei (MOMA e Met, tra gli altri).
Attraversate l’Hudson river e tornate sulla terraferma se volete vedere il Bronx. È conosciuta per essere la zona più malfamata della città; negli anni la situazione sembra migliorata, ma qualcuno suggerisce comunque di evitare la zona a sud di Fordham Road.
È il borough dove ci sono lo Yankee Stadium ed il Bronx Zoo-International Wildlife Conservation Park, uno dei giardini zoologici più famosi del mondo.
Il Queens è il distretto più grande di New York, ci abitano più di 2 milioni di persone. Se amate lo sport fate tappa al Flushing Meadows-Corona Park, dove c’è lo Shea Stadium; se preferite il cinema, passate dai Kaufman Astoria Studios, i secondi per grandezza degli Stati Uniti. Non sono visitabili, ma potreste avvistare qualche celebrità.
Brooklyn è grandissimo, ed il più popolato. Il suo celebre ponte che lo collega a Manhattan è attraversato ogni giorno da migliaia di turisti e di pendolari in auto, a piedi, in bicicletta. Da vedere Dumbo, ex area industriale oggi diventata quartiere residenziale pieno di ristoranti, loft e gallerie d’arte. Visitate anche la zona di Brooklyn Heights per avere una vista unica della skyline di Manhattan.
E infine Staten Island, zona residenziale per eccellenza della città, collegata a Brooklyn dal Verrazano-Narrows Bridge, uno dei ponti sospesi più lunghi al mondo, e con Manhattan dallo Staten Island Ferry. È piena di aree verdi; c’è un vero e proprio sistema di parchi pubblici contigui che si chiama Staten Island Greenbelt.
Ma New York è anche spiagge. D’estate può fare davvero molto caldo ed i newyorkesi si rifugiano a Long Island, nella zona sud-est del Queens. Le sue spiagge immense e sabbiose si affacciano sull’Atlantico.
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